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il fronte caldo tra israele e libano, il rischio di una escalation che può diventare guerra29/7/2024 di Giulia Cavallari La situazione in Libano è sempre più esplosiva nonostante la diplomazia internazionale da mesi, e soprattutto nelle ultime settimane, stia cercando di arginare le tensioni sempre più forti e pressanti lungo il confine caldo tra Israele e Libano.
Quella linea di confine che è conosciuta anche come "linea blu", ma che è sempre più rossa soprattutto nell'ultima settimana quando vi sono stati attacchi che hanno causato la morte di civili da entrambe le parti. Quella ennesima linea di confine pronta da esplodere in un Medioriente già infiammato. La preoccupazione è quella di un ulteriore aggravamento e peggioramento della situazione tra Libano e Israele e del rischio legato all'apertura di un nuovo fronte di guerra in un territorio che da decenni vive queste situazioni e dove il contingente ONU della missione UNFIL di cui fa parte anche l'Italia e per la prima volta la Farnesina ha lanciato un messaggio di vera e propria allerta ai concittadini italiani presenti nel territorio da quando è iniziato nell'ottobre 2023 il conflitto nella Striscia di Gaza tra Hamas ed Israele. Questa volta il nostro Paese si trova in una posizione molto delicata perchè fa parte di due diverse missioni: la prima è UNFIL con 1.292 persone oltre ai mezzi che si trovano in quell'area; l'altra missione è la MIBIL ed è una missione di addestramento delle forze di sicurezza libanesi. Per entrambe le missioni il Governo, almeno per ora, non sta pensando ad una evacuazione dei contingenti, ma certamente sono state rafforzate le misure di sicurezza. Qualora si dovesse arrivare alla soluzione estrema, vale a dire al ritiro, allora vorrà dire che la situazione è veramente grave. Stando alle notizie che giungono Israele sta già colpendo obiettivi di Hamas che si trovano nel Libano meridionale. Attacchi con droni nel Sud del Libano, attacchi con i jet da parte degli israeliani. Hezbollah lancia razzi nel nord di Israele. Ciò che desta estrema preoccupazione è l'intenzione di Israele e di Nethanyau di attaccare il Libano. Un piano che è già preparato da tempo, ma che solo nelle ultime settimane ha preso piede e il gabinetto di Netanyahu ha avuto il mandato per decidere sia i tempi che i modi della risposta contro il Libano in seguito all'attacco sulle alture del Golan che hanno causato la morte di almeno 12 bambini ed Hezbollah è stato individuato come responsabile di questo attacco e delle morti che ne sono seguite. Ovviamente è seguita la smentita da parte di Hezbollah secondo cui non sono stati loro a far partire il razzo che ha colpito il campetto da calcio causando la morte di giovani e bambini. L'eventuale attacco israeliano in Libano non sarà certo senza conseguenze sul piano geopolitico perchè già l'Iran con il presidente Masoud si è schierato dalla parte del Libano, così come la Turchia con Erdogan che soffia ulteriormente su una miccia già accesa paventando l'idea di invadere Israele. Il Libano ha avuto anche il sostegno degli Houthi che da mesi imperversano attaccando le navi commerciali che battono bandiera di Stati che in questi mesi hanno appoggiato-sostenuto Israele. Gli houthi, inoltre, possono contare sull'appoggio incondizionato dell'Iran che a sua volta appoggia il Libano. Questa volta il nostro Paese si trova in una posizione molto importante quanto delicata proprio per il ruolo che ricopre con le missioni UNFIL E MIBIL. Infatti in questi giorni e in queste ore la diplomazia italiana è impegnata a tessere una rete per scongiurare ed evitare un'altra guerra. E' la mossa principale, potremmo dire quella chiave per scongiurare la deflagrazione di un conflitto che avrebbe esiti infausti per l'intera area mediorientale e non solo. Proprio per questo motivo il governo e la Farnesina parlano con Israele, con il Libano, con l'Iran. Meloni stessa ha affermato di essere molto preoccupata per questo rischio di escalation. Telefoni caldi per tutti gli attori che, nel bene o nel male, hanno degli interessi in quell'area e quindi hanno anche interesse a che non scoppi un ulteriore conflitto. Nel frattempo gran parte degli Stati hanno chiesto ai loro cittadini di lasciare il Libano proprio a causa del degenerare della situazione politica ed estera in quell'area. Il Libano è ormai in stato di massima allerta, ma in massima allerta sono anche tutti gli attori internazionali e gli Stati che stanno cercando una soluzione diplomatica a questa ennesima miccia che rischia di divampare in un incendio incontrollabile senza dimenticare la drammatica situazione di Gaza in cui ormai la situazione umanitaria è collassata, in cui si parla di rischio di poliomelite e di malattie infettive in un'area dove non c'è più nulla. Da mesi lo scontro tra Israele ed Hezbollah ha raggiunto livelli senza precedenti anzi aumenta sempre più il rischio di scoppio di una vera e propria guerra senza dimenticare che i rapporti sono sempre stati molto tesi con una miccia sempre pronta ad esplodere. Ora la "palla" è nelle mani della diplomazia che avrà l'arduo compito di scongiurare lo scoppio di una vera e propria guerra.
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