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L’addio di Joe Biden alla campagna per le presidenziali

21/7/2024

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di Giulia Cavallari

Domenica sera, alle 19:46 (ora italiana), Joe Biden ha annunciato il suo ritiro dalla corsa per le elezioni presidenziali di novembre.

Dopo il disastroso dibattito televisivo contro Trump e dopo settimane di dubbi, di pressioni, di stop ai finanziamenti della campagna elettorale è arrivata la notizia del suo ritiro. Notizia arrivata inaspettata anche se erano settimane che si parlava di questa opzione.
Biden lo ha comunicato con la diffusione di una nota in cui dice che parlerà alla nazione e fornirà ulteriori dettagli e che continuerà a svolgere i suoi compiti di Presidente degli Stati Uniti d'America fino alla fine del mandato (20 gennaio 2025).
Un comunicato indirizzato ai cittadini americani ("My Fellow Americans", "I konw none of this could have been done without you, the American people") in cui Biden ha ripercorso obiettivi che sono stati raggiunti negli del suo mandato presidenziale parlando degli USA come l'economia più forte del mondo e di un Paese che è stato in grado di fare storici investimenti in infrastrutture e lotta al cambiamento climatico fino al traguardo che ha visto la nomina della prima donna afroamericana alla Corte Suprema.
Una scelta, come afferma Biden, non facile da fare, "ma ancora una volta ha messo questo Paese, il suo partito e il nostro futuro al primo posto". 
Anche Nancy Pelosi ha dichiarato che Biden è uno dei presidenti più importanti della storia americana e non va dimenticato il 'ruolo' che la Pelosi ha avuto proprio nella campagna di pressione che è stata fatta per portare Biden ha rinunciare alla campagna elettorale.
Biden ha anche detto che intende sostenere la candidatura alla presidenza della sua attuale vice, Kamala Harris. Lo ha fatto pubblicando un tweet, dopo la lettera con la quale ha annunciato di ritiro dalla corsa per le presidenziali affermando che scegliere la Harris come vicepresidente è stata la scelta migliore.

La decisione è giunta dopo settimane in cui da più parti si erano levate voci con cui si chiedeva a Biden di fare un passo indietro. Nonostante la sua "restintenza" a compiere questo passo, forte preoccupazione era stata sollevata anche (ma non solo) dai finanziatori della campagna elettorale democratica.
Anche l'ex presidente Obama ha diffuso un comunicato in cui definisce la decisione di Biden "un testamento del suo amore per il Paese", ma non c'è riferimento a Kamala Harris. Obama ha fiducia nel fatto che gli esponenti dei Democratici americani sapranno individuare la migliore candidatura

Ora spetterà alla Convention del Partito Democratico che si terrà a Chicago, tra il 19 e 22 agosto, decidere chi candidare alle presidenziali. Fanno parte della Convention circa 4000 delegati che sono stati eletti con le primarie lo scorso inverno e nella stragrande maggioranza dei casi sostenevano la nuova candidatura di Biden alla Casa Bianca. Ora, dopo il comunicato di Biden, saranno liberi di scegliere chi vorranno come candidato alle elezioni presidenziali.
Alla Convention di agosto si sceglierà anche il nuovo vice. Quindi, questa volta, si dovranno adottare decisioni fondamentali per il futuro degli USA e anche dell'Occidente.
Anche se in queste ore decine di attuali delegati, ma anche ex delegati alla Convention democratica hanno mostrato il loro sostegno alla Harris, la strada è ancora lunga.
Se Kamala Harris riuscirà ad ottenere la nomination diventerà ufficialmente la sfidante di Trump che, con il ritiro di Biden, è diventato il nominee più anziano.

Nella serata di domenica anche Kamala Harris ha pubblicato un comunicato con il quale ringrazia Joe Biden e ha confermato la volontà di correre e "guadagnarsi e vincere la nomination" e di essere disposta a fare tutto ciò che sarà necessario per sconfiggere Trump alle prossime presidenziali di novembre 2024.

La scelta di Biden di ritirarsi dalla corsa per la riconferma alla Casa Bianca rappresenta certo un argomento molto forte per gli oppositori repubblicani e Trump che con il suo consueto stile "sobrio" afferma che battere Harris sarà più facile e che si ritira il peggior presidente della storia USA.

Ora i Democratici americani sono di fronte alla sfida più delicata e difficile con l'urgente necessità di portare avanti un "processo trasparente" per scegliere il nuovo candidato come affermato in un comunicato rilasciato in serata. Un candidato o una candidata che avranno il delicatissimo compito di tenere unito l'elettorato democratico e convincere gli indecisi nella partita più importante per la democrazia americana.
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