Giovane Avanti!
  • HOME
  • CHI SIAMO
    • GIOVANE AVANTI!
    • AVANTI!
    • MONDO BRERA
    • LA NOSTRA CASA
    • COLLABORAZIONI
  • GIOVANE AVANTI!
    • ARTICOLI
    • RUBRICHE >
      • LAVORIAMOCI
      • L'APPROFONDIMENTO DI GIORGIO PROVINCIALI
      • PARITÀ DI GENERE
      • IL MONDO DELL'ISTRUZIONE
      • PILLOLE D'AMBIENTE
      • COSA SUCCEDE NEL MONDO
      • SETTIMANA ITALIANA
      • 10 FILM DA GUARDARE QUESTO MESE
      • ACCADDE OGGI
    • ARCHIVIO
  • VIDEO
  • CONTATTACI
  • EVENTI

IL MONDO DELL'ISTRUZIONE IN ITALIA

​PERCHÈ SIAMO SEMPRE ULTIMI?

EDUCAZIONE CIVICA: UNA DRAMMATICA NECESSITÀ E UNA MEZZA RIFORMA

20/1/2022

0 Commenti

 
Foto
​Affrontare il tema dell’educazione civica è sempre molto difficile: ogni volta che viene nominata le voci si levano numerose e discordanti, tutte accondiscendenti, nessuna risolutiva. La prima questione che preme qui affrontare è la drammatica necessità che una democrazia pluralista e avanzata ha di una formazione istituzionale, civile e politica dei suoi cittadini. In primo luogo, dal momento che ad ogni cittadino è riservato il diritto (che raramente è percepito come dovere purtroppo) del voto, è assolutamente imperativo che egli davanti all’urna elettorale abbia coscienza dei meccanismi che regolano lo stato. Troppe volte, anche tra i giovani più formati, vengono alla luce lacune su questi meccanismi: eloquente è stata, per chi vi scrive, l’esperienza delle elezioni europee del 2019, nelle quali pochissimi di noi neomaggiorenni avevano una precisa conoscenza di ciò per cui stavano votando. Non solo, anche una formazione in materia costituzionale e civile non può essere secondaria per una convivenza sociale pacifica e rispettosa, un altro punto del quale ogni giorno si sperimentano le mancanze nelle generazioni recentemente uscite dal percorso scolastico. Il problema esiste, ed è, come mostrato, di proporzioni enormi.
Foto
​Ma cosa è stato dunque fatto in merito negli scorsi anni? Se si scava nella documentazione legislativa quella che salta subito all’occhio è la riforma del 2019 (legge n.92 del 20 Agosto 2019, entrata in vigore il 5 Settembre dello stesso anno) con la quale l’educazione civica è stata reintrodotta nel percorso scolastico ad ogni livello di istruzione. Fin qui la situazione sembrerebbe far fronte esattamente a quello che la premessa del seguente articolo auspica; tuttavia, se si scava più a fondo, è possibile rendersi conto del come questa legge non sia altro che l’ennesimo, discutibile, tentativo di apporre una toppa che risulta peggiore del buco. Nel dettaglio, la legge non prevede un insegnamento dedicato all’educazione civica, né tantomeno assunzioni di professionisti atti a ricoprire un compito decisivo come il formare gli studenti. E c’è di più, le linee guida diffuse dal ministero dell’istruzione sono state lacunose e per niente adeguate per una regolamentazione precisa del nuovo insegnamento: nessuna riforma dei curricoli scolastici (di qualsiasi grado) è stata prevista, non sono state fornite le modalità di erogazione in modo chiaro e i criteri e metodi di attribuzione di un voto per tale disciplina sono risultati abbozzati. Il decreto prevede un insegnamento trasversale della materia, ovvero una compenetrazione di diversi ambiti e discipline che mantengano il filo conduttore dell’educazione alla costituzione e allo sviluppo sostenibile, purtroppo tale compito viene relegato a professori che non possiedono a pieno gli strumenti per un lavoro del genere e che devono tener conto del monte ore da dedicare alla loro materia e a cui non è facile sottrarre quell’ora settimanale che il decreto richiede
Foto
​Come andrebbe dunque affrontata l’educazione civica nella scuola? Occorre una preparazione ad hoc di professori adibiti all’insegnamento della materia, capaci di colmare le lacune dei giovani in merito a funzionamento delle istituzioni, comportamento nella società e intraprendere un avvio alla conoscenza della costituzione. La materia deve avere un monte ore settimanale ben definito e trattata come ogni altra materia all’interno del percorso formativo. Soluzione drastica e di difficile applicazione pratica, ce ne rendiamo conto, ma l’unica realmente percorribile per raggiungere risultati soddisfacenti.
La nostra politica farebbe bene a ricordare che una democrazia solida si basa sulla qualità del capitale umano, sulla consapevolezza che i cittadini hanno del loro essere tali e delle loro conoscenze in merito al funzionamento della democrazia di cui sono parte essenziale. Senza paventare scenari catastrofici, la situazione su questo fronte risulta problematica e una toppa apposta con sufficienza non sarà sufficiente a fermare il declino.
0 Commenti



Lascia una Risposta.

    Picture

    DI FRANCESCO FERRUCCI

Foto
  • HOME
  • CHI SIAMO
    • GIOVANE AVANTI!
    • AVANTI!
    • MONDO BRERA
    • LA NOSTRA CASA
    • COLLABORAZIONI
  • GIOVANE AVANTI!
    • ARTICOLI
    • RUBRICHE >
      • LAVORIAMOCI
      • L'APPROFONDIMENTO DI GIORGIO PROVINCIALI
      • PARITÀ DI GENERE
      • IL MONDO DELL'ISTRUZIONE
      • PILLOLE D'AMBIENTE
      • COSA SUCCEDE NEL MONDO
      • SETTIMANA ITALIANA
      • 10 FILM DA GUARDARE QUESTO MESE
      • ACCADDE OGGI
    • ARCHIVIO
  • VIDEO
  • CONTATTACI
  • EVENTI