COMPLETATA LA MAPPA DEL GENOMA UMANO Era il 26 giugno del 2000 quando l’umanità - e in particolare gli americani - annunciarono di essere riusciti a leggere il Dna umano. Mancava in realtà un 8% che ha richiesto ben 21 anni di studio e tecnologie avanzatissime per poter essere svelato. Grazie a questo ultimo tassello ora sarà più facile fare passi in avanti nella medicina personalizzata, verso la diagnosi di malattie finora impossibili da riconoscere, nella genetica delle popolazioni e nella possibilità di riscrivere il Dna. I risultati sono stati pubblicati in sei articoli in un numero speciale della rivista Science, che a questo traguardo ha anche dedicato la copertina.
“È come avere un vocabolario del Dna” commenta all’Ansa il genetista Giuseppe Novelli, dell’università di Roma Tor Vergata. “Abbiamo termini di riferimento che finalmente rendono possibile fare la diagnosi di alcune malattie rare, caratterizzate da sequenze genetiche instabili. Non basta sequenziare il Dna – continua – bisogna anche saperlo leggere e bisogna interpretarlo. In caso contrario, risulta molto difficile fare la diagnosi di malattie dovute a sequenze ripetute, con interruzioni che in passato non si potevano vedere”.
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TROVATE MICROPLASTICHE NEL SANGUE UMANO Lo studio “Discovery and quantification of plastic particle pollution in human blood”, pubblicato su Environment International da un team di ricercatori olandesi della Vrije Universiteit Amsterdam, Deltares e Amsterdam Universitair Medische Centra, è il primo a dimostrare che le particelle di plastica, presenti ormai ovunque nell’ambiente in cui viviamo, finiscono nel flusso sanguigno umano.
Per stabilire il livello di micro e nanoplastiche nel sangue umano, il team di ricercatori del progetto Immunoplast, guidato dall’ecotossicologa Heather Leslie e dalla chimica analitica Marja Lamoree della Vrije Universiteit ha sviluppato un metodo analitico che è stato applicato al sangue di 22 donatori anonimi. Le scienziate olandesi spiegano che «Il sangue è stato esaminato per la presenza di 5 diversi polimeri, i mattoni della plastica. È stata anche determinata la misura in cui i singoli polimeri erano presenti nel sangue. Tre quarti dei soggetti testati sembravano avere la plastica nel sangue». ATTACCATA UNA SCUOLA A MARIUPOL La Russia ha attaccato una scuola a Mariupol dove avevano trovato rifugio circa 400 persone. Lo scrivono Bbc e Sky News citando un post su Telegram delle autorità municipali di Mariupol. Il bombardamento sarebbe avvenuto ieri sera, l'edificio sarebbe stato distrutto e sotto le macerie restano donne, bambini e anziani, si riferisce nel post su Telegram. La Bbc da parte sua specifica che le informazioni non sono state verificate indipendentemente.
Dalla città di Mariupol sotto assedio il sindaco Vadym Boichenko ha parlato ieri sera di migliaia di residenti "deportati" in remote città della Russia, "come fecero i nazisti durante la Seconda guerra mondiale". E le truppe russe stanotte avrebbero bloccato un convoglio di autobus che si dirigeva verso Mariupol per evacuare i residenti. "I civili verrebbero portati in campi dove i russi controllano i loro cellulari e i loro documenti per poi deportarli verso città remote della Russia", afferma il Kiev Indipendent fornendo come fonte il municipio. BOMBARDATO UN OSPEDALE PEDIATRICO A MARIUPOL Nel pomeriggio di mercoledì un attacco aereo russo ha distrutto buona parte dei reparti di pediatria e maternità di un ospedale a Mariupol, città portuale dell’Ucraina sulla costa settentrionale del mar d’Azov bombardata pesantemente dall’esercito della Russia negli ultimi giorni. Secondo le autorità ucraine locali ci sarebbero tre morti, tra cui un bimbo di 6 anni, e 17 feriti. Le drammatiche immagini diffuse dai servizi di emergenza ucraini mostrano donne incinte e bimbi feriti oltre alla completa demolizione dell'area intorno alla struttura, ormai inutilizzabile.
PREMIER ISRAELIANO INCONTRA PUTIN È durato tre ore l’incontro a Mosca tra il primo ministro israeliano Naftali Bennett e Vladimir Putin. La visita di Bennett a Mosca è stata coordinata in anticipo con gli Usa, la Francia e la Germania, tutti impegnati nei colloqui di Vienna sul nucleare. Anche la Turchia è stata aggiornata, in quanto il volo del premier ha attraversato il suo spazio aereo.
Durante il colloquio al Cremlino, il premier Bennet e il presidente Putin hanno discusso non solo di Ucraina, ma anche dello stato dei negoziati di Vienna per il ripristino dell'Accordo sul nucleare iraniano (Jcpoa). Pochissime le comunicazioni da parte russa: “Stanno discutendo la situazione sull'Ucraina" si è limitato a dire il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Bennett, dopo aver incontrato Putin, ha telefonato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per aggiornarlo. I media israeliani informano che Bennett ha anche telefonato anche al presidente francese Emmanuel Macron per aggiornarlo del contenuto dei suoi colloqui col presidente Vladimir Putin. Bennett è successivamente volato a Berlino per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz. La visita si è svolta durante lo shabbat, il sabato ebraico in cui sarebbe vietato lavorare ma la religione lo consente in caso ciò serva a salvare vite umane. LE TRUPPE RUSSE SONO ENTRATE A KARKHIV Alle prime luci dell'alba di domenica 27 febbraio le forze russe sono entrate a Kharkiv, la seconda città dell'Ucraina dopo la capitale Kiev. Fonti ufficiali ucraine riportate dal Guardian hanno confermato la presenza di truppe e mezzi russi in città, nel cui centro questa mattina si sarebbero susseguiti gli scontri. Diversi video apparsi sui social media mostrerebbero veicoli Tiger russi in fiamme nelle strade della città, mentre le autorità locali hanno avvertito i cittadini di rimanere all'interno dei rifugi.
UN EUROPARLAMENTARE HA FATTO IL SALUTO ROMANO IN AULA Momenti di tensione in plenaria del Parlamento europeo durante il dibattito sul meccanismo di condizionalità che lega l'erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto, oggetto oggi di una sentenza della Corte di giustizia dell'Ue. L'europarlamentare bulgaro Angel Dzhambazki (Ecr), al termine dell'intervento, avrebbe fatto un saluto fascista mentre abbandonava l'Aula tra le proteste dell'emiciclo.
"Prenderemo visione dei filmati per accertare" quanto accaduto, ha replicato la vicepresidente dell'Eurocamera, Pina Picierno, che presiedeva la sessione. "I simboli fascisti - ha aggiunto - sono inaccettabili in quest'aula perché questa è la casa dei cittadini europei, ma è anche un monumento vivo che rappresenta la vittoria dei cittadini europei contro la barbarie del nazi-fascismo". Nel suo intervento, Dzhambazki aveva detto che il dibattito non riguardava lo "stato di diritto", ma "l'odio per l'idea del concetto di nazione". "Non saremo mai d'accordo con la vostra agenda", l'agenda "delle ong che cercano di distruggere l'Europa, trasformandola in qualcos'altro", aveva avvertito il conservatore, che ha concluso l'intervento augurando "lunga vita a Orban, Fidesz, Kaczynski, la Bulgaria. Lunga vita all'Europa delle nazioni". SECONDO LA CIA L’ATTACCO RUSSO POTREBBE AVVENIRE SETTIMANA PROSSIMA La Casa Bianca avverte: "Un'invasione russa possibile anche durante i Giochi olimpici". Per la Cia l'attacco potrebbe avvenire già mercoledì 16 febbraio. Attesa per una telefonata tra Biden e Putin prevista per sabato. E sono sempre di più gli Stati che esortano i propri cittadini a lasciare l'Ucraina il prima possibile per il rischio di un conflitto. Dopo l'appello di Biden (via entro 24-48 ore), anche la Gran Bretagna, il Giappone e la Corea del Sud hanno invitato i connazionali ad abbandonare il Paese.
PESANTE CRISI RUSSIA-UCRAINA: PUTIN SPOSTA LE TRUPPE AL CONFINE Resta alta la tensione sulla situazione dell’Ucraina. A guardare con attenzione a cosa succede nell’Europa dell’Est sono sempre gli Stati Uniti. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha detto che un attacco russo all’Ucraina potrebbe avvenire “in qualsiasi momento, ma ancora una volta non possiamo fare una previsione su quale decisione prenderà il presidente Putin”. Intanto il presidente Biden – dopo che il Pentagono ha messo in stato di allerta 8.500 uomini - ha dichiarato che il Paese potrebbe “muovere alcune truppe a breve”, precisando però che per il momento si esclude un impiego di militari in Ucraina. Un paio di mesi fa la Russia ha iniziato a schierare più di 100mila soldati e armamenti lungo il confine con Kiev. Si teme una possibile invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Finora gli sforzi diplomatici per fermare l’armamento si sono rivelati nulli. Vladimir Putin ha chiesto alla Nato di ritirare le proprie truppe da Bulgaria, Romania e dagli altri Stati ex comunisti dell’Europa orientale, negando di aver intenzione di invadere l’Ucraina. A loro volta gli Stati Uniti hanno chiesto il ritiro dei militari russi al confine orientale ucraino intensificando le consegne di armamenti all’Ucraina. L'obiettivo di Mosca sarebbe quello di concludere quanto iniziato nel 2014, quando la Russia occupò la Crimea.
UN’INDAGINE HA ACCUSATO RATZINGER DI NON AVER AGITO CONTRO ABUSI SUI MINORI Un’indagine sugli abusi sessuali compiuti all’interno della Chiesa Cattolica in Germania ha concluso che Joseph Ratzinger, il papa emerito Benedetto XVI, non prese provvedimenti adeguati di fronte a quattro casi di abusi sessuali su minori avvenuti tra il 1977 e il 1982, quando era arcivescovo di Monaco e Frisinga.
I risultati dell’indagine sono contenuti in un rapporto commissionato dalla Chiesa Cattolica e realizzato dallo studio legale tedesco Westphal Spilker Wastl. Il rapporto parla in totale di 497 persone, soprattutto giovani maschi, che subirono abusi sessuali nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1945 al 2019. Secondo il rapporto Ratzinger sapeva che nella sua arcidiocesi era stato trasferito un prete che in precedenza era stato accusato di abusi sessuali su minori. |