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SETTIMANA ITALIANA

21. settimana italiana - speciale ucraina

14/3/2022

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DRAGHI: «L’ITALIA APPOGGIA LE SANZIONI ALLA RUSSIA, ANCHE SU SWIFT»

​Il Presidente del Consiglio Mario Draghi "ha telefonato oggi al Presidente dell'Ucraina, Volodimir Zelensky, per esprimere a lui e al popolo ucraino la solidarietà e vicinanza dell'Italia di fronte all'attacco della Federazione Russa.
Il Presidente Zelensky ha confermato il chiarimento totale del malinteso di comunicazioni avvenuto ieri e ha ringraziato il Presidente Draghi per il suo sostegno e per la forte vicinanza e amicizia tra i due popoli".
Draghi ha ribadito a Zelensky "che l'Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell'Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell'ambito Swift", riferisce Palazzo Chigi.
Draghi ha aggiunto che l'Italia "fornirà all'Ucraina assistenza per difendersi", riferisce Palazzo Chigi. "I due presidenti hanno concordato di restare in stretto contatto nell'immediato futuro", si spiega.

DRAGHI APRE ALLA RIAPERTURA DELLE CENTRALI A CARBONE

"Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell'immediato". Queste le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi nell'informativa alla Camera sul conflitto tra Russia e Ucraina. Il premier si è detto "pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell'energia, ove questo fosse necessario" sottolineando poi "è necessario".
La guerra in Ucraina sta portando ripercussioni anche in Italia, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento di gas proveniente dalla Russia. Il Governo starebbe quindi pensando di tornare a far ricorso alle centrali a carbone per far fronte alla possibile carenza di questa fonte energetica.

DRAGHI: «3400 SOLDATI ITALIANI PRONTI A RAFFORZARE FIANCO EST DELLA NATO»

«Le forze italiane che prevediamo essere impiegate dalla Nato sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni – circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania, e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato», ha reso noto il premier nel corso dell’informativa alla Camera sulla crisi ucraina. «Per queste, siamo pronti a contribuire con circa 1.400 uomini e donne dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, e con ulteriori 2.000 militari disponibili. Le forze saranno impiegate nell'area di responsabilità della Nato e non c'è nessuna autorizzazione implicita dell'attraversamento dei confini».

IL GOVERNO HA DELIBERATO LA DICHIARAZIONE DELLO STATO D’EMERGENZA PER INTERVENTO ALL’ESTERO

“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all'estero in conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell'Ucraina". Lo rende noto Palazzo Chigi. "L'adozione del provvedimento - spiega la Presidenza - e' necessaria al fine di assicurare il concorso dello Stato italiano nell'adozione di tutte le iniziative di protezione civile anche attraverso la realizzazione di interventi straordinari ed urgenti a supporto delle operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, interventi da svolgersi durante lo stato di emergenza. Per tale primo intervento sono stati stanziati tre milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali, che comprendono, al netto di quanto sara' rimborsato dall'Unione europea, gli oneri che verranno sostenuti per il trasporto, il dispiegamento e il reintegro dei materiali".

COMUNITÀ UCRAINA IN ITALIA SOTTO CHOC: «TORNIAMO IN PATRIA PER COMBATTERE»

La comunità ucraina in Italia si è risvegliata sotto choc, spiazzata dalla notizia dell’offensiva russa ma determinata a sostenere la resistenza del proprio popolo, in alcuni casi persino tornando in patria a combattere. «Siamo sotto choc perchè, anche se sapevamo cosa ci si può aspettare da Putin, fino all’ultimo speravamo che il buon senso potesse vincere», ha dichiarato Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia, intervistato dall’AGI. «Ora invece», ha osservato, «si rischia una catastrofe mondiale. Purtroppo si sono verificate le peggiori previsioni. Siamo molto preoccupati. Bisogna aiutare bambini e donne che rischiano di finire sotto i bombardamenti non solo a Donbass ma in tutta l’Ucraina occidentale. E occorre dare supporto a chi rimane in Ucraina con aiuti economici o umanitari». La comunità ucraina in Italia è la più grande d’Europa con 230 mila persone, per l’80% donne.
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