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Donald Trump e lo sguardo di sfida agli USA

28/8/2023

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Giulia Cavallari

Giovane Avanti! Bologna


Donald Trump è stato arrestato per 20 minuti e poi rilasciato su cauzione (200.000 dollari) per aver tentato di ribaltare l’esito del voto in Georgia.
Il carcere di Fulton County in Georgia, in cui si è dovuto presentare, é “noto” per il sovraffollamento carcerario e perché diversi detenuti si sono suicidati.

Per Trump sono 13 i capi di imputazione tra cui cospirazione e violazione della legge anti racket, per i quali é accusato ed é sotto inchiesta insieme ad altre 18 persone. 

Anche Rudy Giuliani (foto segnaletica anche per lui e 150.000 dollari di cauzione per il rilascio), ex avvocato di Trump (ricorderete l’immagine “simbolo”, quella con le gocce di sudore che scendevano sul suo volto mentre tentava di difendere Trump davanti a decine di telecamere) ed ex sindaco di New York, é imputato nel procedimento con l’accusa di aver tentato di sovvertire il risultato del voto in Georgia. I capi d’accusa sono gli stessi di quelli di Trump, ma proprio Giuliani - che è stato anche procuratore di New York - fece arrestare famiglie di mafiosi facendo proprio ricorso alla legge antiracket in base alla quale oggi è stato formulato il capo d’accusa nei suoi confronti. Ironia della sorte e del destino. 
Per Trump é la quarta imputazione nel giro di pochi mesi. 
Si tratta però anche dei capi di imputazione più gravi perché dietro al tentativo di brogli elettorali in Georgia vi sarebbe stato il tentativo di un colpo di stato sovvertendo così le leggi e le regole democratiche degli USA.

Queste sono le parole che Trump ha pronunciato prima di riprendere il suo aereo privato: “Non ho fatto nulla di sbagliato. E un giorno molto triste per l’America. Quello che è accaduto é una parodia della giustizia, un’interferenza elettorale, non abbiamo mai visto nulla del genere in questo paese”. 

E per la prima volta nella storia un ex presidente degli Stati Uniti ha una foto segnaletica. 

La foto segnaletica di Donald Trump con quello sguardo di sfida é, probabilmente, solo “l’anticamera” di quello che sarà il piano “di battaglia” di colui che, uscito perdente dalle elezioni che videro Biden vincitore, aveva invocato l’assalto al Campidoglio aizzando le folle dei suoi sostenitori che si trovavano già li. Era l’8 gennaio 2021.

Quella foto segnaletica é la foto di colui che a tutti i costi vuole tornare alla Casa Bianca, di colui é disposto a tutto pur di tornare ad occupare lo Studio Ovale.  
Ma è anche la foto che “sbandiera” come immagine di un “martire” politico, ma anche giudiziario.
E' la foto che, dopo quasi due anni di assenza da Twitter (oggi X di Musk) è stata pubblicata come ad annunciare il suo “trionfale” ritorno sulle scene. 
Il ritorno di chi, stando alle regole che reggono le democrazie e quindi anche quella americana, ha perso le elezioni, ma che non ha mai accettato questa sconfitta, neanche ormai a più di 2 anni di distanza da quel gennaio 2021, continuando-anche sul suo social Truth Social- a parlare di brogli e tanto altro. 

Sarà solo l’inizio di una “guerra” politica e mediatica che Trump metterà in atto o segnerà l’inizio della sua fine politica?
Sarà importante osservare ogni evoluzione di questa vicenda tenendo conto che a settembre Trump dovrà comparire in udienza.
Sarà importante osservare come i seguaci di Trump, coloro che fanno parte della America profonda- quella più povera e meno istruita- verranno 'indottrinati' per seguire il loro idolo che vuole a tutti i costi tentare la riconquista della Casa Bianca. 
E il partito repubblicano? Resterà a guardare accettando- di fatto- che un personaggio come Trump (anche se quest'ultimo non parteciperà ai dibattiti tra i candidati repubblicani) sia uno dei loro candidati?
Cosa ne sarà dei Repubblicani e della destra negli Stati Uniti d’America con un Trump che si erge a icona e che punta dritto - come in un obiettivo - al cuore della democrazia americana.
E la domanda é: la democrazia americana é così forte da poter reggere questa onda d’urto? 
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