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Giulia CavallariGiovane Avanti! Bologna Proseguono gli sbarchi, prosegue la confusione del governo Meloni. É la dimostrazione della totale incapacità di gestione di un fenomeno che non può essere fermato o meglio non può essere fermato come, invece, ha raccontato la destra italiana-più o meno- nell’ultimo decennio. Il fenomeno migratorio é sempre esistito e la posizione geografica dell’Italia fa si che il nostro Paese sia, con il suo territorio più a sud, “l’avamposto” di approdo di barche, barchini e gommoni. Un fenomeno che non può essere fermato perché l’instabilità dell’Africa del nord (con la Libia nel caos e ancor di più dopo il terribile alluvione) e del Sahel é evidente. La precarietà geopolitica di quei territori impone profonde riflessioni e non basterà certo una conferenza (Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni) o un memorandum (UE-Tunisia) a “sanare” un vulnus cronico in cui quotidianamente sono in gioco le vite di esseri umani che scappano da guerre, carestie, povertà. É un fenomeno che può essere governato o gestito quello si. É proprio in questa azione che si misura la capacità di un governo nella sua azione sul piano della politica estera e dei rapporti con gli altri Stati e i propri omologhi. Non di certo con l’invio di letterine alla Germania come invece ha fatto Giorgia Meloni. Quando manca il dialogo costruttivo tra Stati, in particolare sul piano della politica estera, manca la capacità di governare e far fronte ad emergenze e fenomeni come quello migratorio che presenta una notevole portata.
Nella lettera inviata al cancelliere tedesco Scholz, la Meloni si lamenta della decisione adottata dalla Germania di finanziare alcune ONG che si trovano nel Mediterraneo e operano per il salvataggio in mare dei migranti. Questa decisione di inviare la lettera è stata maturata da Giorgia Meloni in seguito alla dichiarazione della ONG SOS Humanity con la quale è stato reso noto che avrebbe ricevuto la somma di 790mila euro dal governo tedesco. Giorgia Meloni scrive testualmente di aver “appreso con stupore" che il suo governo ha «deciso di sostenere con fondi rilevanti» ong che lavorano in Italia e nel Mediterraneo, e soprattutto che abbia deciso di farlo «in modo non coordinato con il governo italiano». Questa lettera è stata inviata quando l’Italia, ormai da diversi mesi ha visto un incremento di arrivo di migranti sulle sue coste e soprattutto nella piccola isola di Lampedusa. Ad oggi il numero di migranti ha raggiunto quota 130.000, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quello che il governo crede (o meglio vuole far credere) è che le ONG siano una sorta di ‘calamita’ per i migranti, cioè che questi ultimi siano spinti a partire perché nel Mediterraneo ci sono le navi delle ONG. Scrive ancora Meloni che «è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie» e secondo lei questa situazione produce «non solo un ulteriore aggravio per l’Italia, ma incrementa il rischio di nuove tragedie in mare». Addirittura Matteo Salvini parla di “atto ostile” da parte del governo tedesco. Diciamo che ultimamente Salvini parla spesso di “atti ostili” da qualche settimana a questa parte. Ma quali sono i numeri reali dell’accoglienza tra Italia e Germania? Stando ai dati di Frontex la rotta mediterranea è quella principale e rappresenta più della metà degli arrivi irregolari verso il territorio comunitario e in particolare il numero è più che raddoppiato facendo segnare un +115%. I dati del Viminale- aggiornati al 22 settembre 2023- indicato 132.8676 arrivi. Per quanto riguarda la Germania, nella prima metà del 2023 sono state presentate nell’UE almeno 519.000 domande di asilo (+28% rispetto alla prima metà del 2022). La Germania, a dispetto di quanto riporta Meloni e la destra italiana, è sempre stata in prima linea per quanto riguarda il numero di domande di richieste di asilo. Lo scorso anno la Germania ha ricevuto 1/4 (vale a dire il 25%) delle domande di asilo in Unione Europea, mentre l’Italia solo il 9%. Nel 2023 la Germania ne ha ricevute il 30% di tutte le domande presentate. Tuttavia anche in Germania vi sono delle frizioni. Il Governo tedesco, nel triennio 2023-2026, ha stanziato 2 milioni di euro l’anno per il programma “United4Rescue” (alleanza promossa dalla chiesa evangelica tedesca che finanza le ong che operano nel Mediterraneo. Queste risorse sono destinate anche alla Comunità di Sant’Egidio che da anni è impegnata in programmi di integrazione e nella creazione di corridoi umanitari. Questa azione ha creato ‘scompiglio’ nel governo di destra del nostro Paese. Molte volte i rappresentanti della destra nostrana si dimenticano di quelli che sono i doveri cui si è chiamati quando ci sono persone in difficoltà, soprattutto se si trovano in mezzo al mare. Il dovere è quello di salvare esseri umani. È la legge del mare. Il governo tedesco non ha ancora risposto alla lettera di Giorgia Meloni, ma risponderà. Quel che è certo è che questo governo di destra-destra all’italiana sta facendo “terra bruciata” intorno all’Italia con queste azioni e con le quotidiana dichiarazioni pronunciate senza tenere conto del risvolto che queste possono avere nei rapporti con gli altri Stati, e sta mettendo a dura prova quella rete di rapporti e accordi (anche taciti) tra Stati. Questa volta la Meloni se l’è presa con la Germania. Le domande sorgono spontanee: ma Giorgia Meloni e il governo da lei guidato si rendono conto che ogni volta l’Italia viene esposta a situazioni non certo piacevoli sul fronte dei rapporti tra Stati? Si rendono conto che questi comportamenti e atteggiamenti minano fortemente la credibilità dell’Italia sul piano della politica estera (e non solo)? Quando Mario Draghi era Presidente del Consiglio l’Italia era tornata a sedersi nei consessi internazionali, tra le grandi nazioni, era tornata ad avere un ruolo a livello internazionale; oggi invece l’Italia è isolata, è ininfluente sul piano europeo eppure la Lampedusa (si, è sempre Italia) è la porta d’Europa. Quando la Meloni e il suo governo parlano di redistribuzione, troveranno sempre i loro ‘amici’ del gruppo dei paesi di Visegrad che si opporranno eppure non erano i ‘loro amici’? Questo è il sovranismo tanto sbandierato- in anni di polemiche politiche dalla Meloni e dai suoi compagni di partito e della destra all’italiana. Ma il Memorandum UE-Tunisia (che era stato definito “come una sorta di partnenariato strategico che ha come pilastri la stabilità macroeconomica, il commercio, gli investimenti, la transizione verso l’energia verde, i contatti interpersonali tra popoli, la questione migratoria.”) di cui come Giovane Avanti! abbiamo già avuto modo di parlare, dove è finito? Troverà effettivamente la luce? Quando la destra-destra capirà (o meglio cambierà la sua narrazione) sarà fin troppo tardi. Nel frattempo i rapporti tra l’Italia e i quegli stati che dovrebbero essere i suoi principali interlocutori, ovvero Francia e Germania, sono sempre più deboli e sempre più precari.
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