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Il nuovo Governo Meloni

22/10/2022

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Riccardo Imperiosi

Direttore Giovane Avanti!

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Buon lavoro a Giorgia Meloni.
Nella giornata di ieri la leader di Fratelli d'Italia ha ricevuto l'incarico dal Presidente della Repubblica per formare il nuovo governo dopo quella che, complici un mostruoso astensionismo e la disfatta di un centrosinistra incapace di comunicare la reale volontà di risolvere i problemi del Paese, è stata una vittoria schiacciante alle ultime elezioni. Sì perchè alla fine a livello di comunicazione è quella che evidentemente ha fatto più breccia negli italiani, è riuscita a convincere imprenditori e operai allo stesso modo. Certo, quasi sempre lo ha fatto cavalcando le peggiori pulsioni del Paese: nazionalismo, populismo, giustizialismo selettivo, negazionismo e chi più ne ha più ne metta. Ma ha vinto e il rispetto delle istituzioni democratiche, o di quel che ne rimane, impone un’opposizione perfetta sia nella forma che nella sostanza.
Innanzitutto congratulazioni per essere la prima donna a presiedere il Consiglio dei Ministri nella storia d'Italia. Qui però sorge una domanda essenziale: conta più avere una donna alla guida del Paese in quanto donna, per quanta competenza (a mio parere poca se non nella comunicazione) possa aver mostrato nel tempo, oppure avere una donna alla guida del Paese che possa davvero simboleggiare quella luce in fondo al tenebroso tunnel della disparità di genere e dell'autodeterminazione della persona (al di là del genere stesso)? Perché a parer mio Giorgia Meloni, nonostante delle presunte politiche volte a favorire la natalità e la maternità, ha sempre dimostrato di voler limitare i diritti delle donne e non a caso la prima proposta "pesante" della coalizione da lei capeggiata vuole limitare l'aborto equiparando giuridicamente il concepito con il nascituro. Raramente abbiamo sentito da lei proposte fattive sulla disparità salariale uomo - donna, sulle migliaia di difficoltà aggiuntive che una donna si trova quotidianamente a fronteggiare sul posto di lavoro, sempre che il posto di lavoro riesca a tenerlo (sono molte più le donne a perdere il lavoro rispetto agli uomini). Più in generale Giorgia Meloni sembrerebbe più affascinata dal mito dell’individuo forte, in aperto contrasto con le politiche inclusive e che - ONU docet - non lasciano indietro nessuno. 
Il tempo ci dirà cosa la neo Premier riuscirà a fare per il Paese.

Contestualmente all'incarico accettato, la post missina ha subito presentato l'elenco dei ministri, con diverse sorprese: in primis mi sento di esprimere fiducia per la nomina di Carlo Nordio a Ministro della Giustizia, un vero garantista che si spera possa aiutare l'Italia a superare anni di sensal-giustizialismo becero e sfrenato; all'Istruzione e merito va Valditara: al di là del cambio nome del Ministero, ricordiamoci che è una delle principali menti dietro la Riforma Gelmini del 2010, non proprio l'esempio della riforma perfetta, anzi; al Viminale va Piantedosi, un altro prefetto dopo Luciana Lamorgese, e già capo di gabinetto di Salvini nella fase "no agli sbarchi", co-autore dei Decreti Sicurezza; vedremo anche come Salvini interpreterà la guida del dicastero “Infrastrutture e mobilità sostenibile”, se su un monopattino elettrico o con indosso la giacca di RFI. Sul Turismo, assegnato a Daniela Santanchè, meglio sorvolare: potrebbe davvero fare l’aeroporto a Cortina, e già che ci siamo anche regalare un paio di concessioni balneari a Twiga & Co.
Oltre a Nordio, e ricordandosi che di certo non stiamo parlando del governo dei migliori, ci sono comunque nomi più o meno validi. Tajani è agli Esteri: ex Presidente del Parlamento Europeo, in questo momento non solo ha preso le distanze dalle posizioni folli di Berlusconi, ma lo ha fatto fare anche dai vertici del PPE, rivendicando una forte posizione atlantista. Giorgetti all’Economia probabilmente è la migliore scelta possibile per la rosa di candidati presa in considerazione, oltretutto il rapporto che lo lega con Franco - Ministro uscente - potrebbe permettere una continuità importante per la ripresa dell’economia italiana.

Oltre a nomi scontati, vedi Crosetto e Lollobrigida, e altri tecnici importanti, il governo sembrerebbe ben equilibrato tra le forze che lo compongono. I numeri alla Camera e al Senato li hanno, se non fosse per il gelo tra il Cav e la neo Presidente del Consiglio si ipotizzerebbe una simil stabilità. Anche per questo vedremo gli sviluppi.

Non ci resta che augurare buona fortuna - quantomeno per senso delle istituzioni - al nuovo governo e a Giorgia Meloni, pur rimanendo in totale antitesi con le loro posizioni. Vedremo cosa il futuro ci riserverà, nel presente combatteremo nel nostro piccolo ogni deriva liberticida che questo Parlamento intenderà prendere. Certo è che eguagliare i risultati dell’ultimo governo sarà difficile, difficilissimo. In questo senso mi sento di ringraziare il Presidente del Consiglio uscente Mario Draghi: fino all’ultimo istante - solo pochi giorni fa ha mostrato ancora una volta l’autorità necessaria davanti agli altri leader europei per il prezzo del gas - ha onorato la carica provando a far ripartire questo Paese sulle macerie di una pandemia e una crisi di governo in piena - e complicata - campagna vaccinale. Grazie Presidente.

Di seguito la lista dei Ministri completa del Governo che presterà giuramento questa mattina.

Ministeri con portafoglio:

AFFARI ESTERI: Antonio Tajani, Vicepremier
INTERNO: Matteo Piantedosi
GIUSTIZIA: Carlo Nordio
DIFESA: Guido Crosetto
ECONOMIA: Giancarlo Giorgetti
IMPRESE E MADE IN ITALY: Adolfo Urso
AGRICOLTURA E SOVRANITA' ALIMENTARE: Francesco Lollobrigida
AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Gilberto Pichetto Fratin 
INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI: Matteo Salvini, Vicepremier
LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Calderone
ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara
UNIVERSITA' E RICERCA: Anna Maria Bernini
CULTURA: Gennaro Sangiugliano
SALUTE: Orazio Schillaci
TURISMO: Daniela Santanché  

Ministeri senza portafoglio:

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Luca Ciriani
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Paolo Zangrillo
AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli
SUD E MARE: Sebastiano Musumeci
SPORT E GIOVANI: Andrea Abodi
FAMIGLIA, NATALITA' E PARI OPPORTUNITA': Eugenia Roccella
DISABILITA': Alessandra Locatelli
RIFORME: Elisabetta Casellati
AFFARI EUROPEI, COESIONE TERRITORIALE E PNRR: Raffaele Fitto
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