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"Il patto Italia-Albania": un bluff tutto italiano

16/12/2023

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Giulia Cavallari

Giovane Avanti! Bologna


​Ormai non si comprende più cosa sia realtà e cosa farsa. Il tanto sbandierato accordo Italia-Albania sui migranti subisce una battuta di arresto perché la Corte Costituzionale di Tirana ha deciso per la sospensione delle procedure parlamentari che avrebbero portato all'approvazione di questo 'accordo'.
Come ormai ben sappiamo Giorgia Meloni ed Edi Rama hanno firmato questo 'accordo' il 6 novembre 2023. L'obiettivo era quello di costruire due strutture che avrebbero ospitato massimo 3.000 persone per accogliere, analizzare, esaminare le richieste di asilo dei migranti salvati nel Mediterraneo. E poi? Una volta completate queste procedure? I migranti portati in Albania faranno il percorso inverso: torneranno verso l'Italia.

Perché è intervenuta la Corte Costituzionale di Tirana? Perchè sono stati presentati due ricorsi: uno è stato presentato dal Partito Democratico albanese e da altri deputati (vicini all'ex premier Berisha) che hanno ritenuto che questo 'accordo' violasse la Costituzione dell'Albania e le convenzioni internazionali di cui l'Albania è firmataria.
I giudici della Corte Costituzionale di Tirana hanno deciso che l'iter di ratifica dovesse essere sospeso almeno fino a quando non verrà pronunciata una sentenza in merito. 

Eppure ricordate il giorno in cui la propaganda di governo ha presentato questo 'accordo' come la (non) soluzione a tutti i problemi legati direttamente e collateralmente con il fenomeno migratorio? 
Una presentazione in pompa magna che si è rivelata, per chi ha qualche dimestichezza con il diritto costituzionale, il diritto europeo e il diritto internazionale, un vero e proprio bluff per distogliere l'attenzione un fenomeno, come quello migratorio, sempre più imponente e che richiede risposte strutturali e non propaganda e che quindi sta mostrando la totale incapacità e inadeguatezza di questa destra nell'affrontare un problema come la questione migratoria che è sempre stata derubricata "a colpa della sinistra". 

Gli aspetti problematici sono diversi( dalla questione logistica che riguarda le navi italiane coinvolte a quella del diritto passando per la credibilità delle istituzioni della Repubblica Italiana), ma Giorgia Meloni e i suoi  non li conoscono e non li comprendono o sono in mala fede che pensano che basti qualche foto e una firma per far passare in secondo piano i gravi problemi che attanagliano l'Italia.
Eppure questo 'accordo' è venuto fuori come un coniglio dal cilindro. 
Ma l'aspetto forse più grave o 'strano' è che tutto ciò, secondo Giorgia Meloni, sarebbe dovuto avvenire in uno Stato extra UE, perché non dimentichiamo che l'Albania non è uno stato membro dell'Unione Europea e quindi fuori dalla giurisdizione dell'UE. Soprattutto l'Unione Europea non era stata informata di queste trattative per giungere a questo 'accordo' eppure l'Italia è stato membro dell'UE.

Secondo questo 'accordo' l'Italia avrà giurisdizione e si occuperà della sicurezza all'interno del centro, mentre le autorità albanesi avranno compiti di sicurezza all'esterno.
Ma allora chi sarà competente per cosa?Italia o Albania? Quella parte di territorio dove si trova questo centro sotto quale giurisdizione si troverà? Tante domande, tanti dubbi, zero certezze. 
Non è pensabile immaginare o prevedere meccanismi automatici di analisi delle richieste di asilo dei migranti. Cosa accadrà se un immigrato devrà essere rimpatriato nel suo Paese di origine perché la sua richiesta di asilo non viene accolta, ma l'italia non ha accordi con quel Paese di origine? Quello che accade già ora. 
Ciò di cui siamo certi è che sotto il cielo di Roma, anzi sotto il cielo di Palazzo Chigi, la confusione è grande.
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