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La giornata contro la violenza sulle donne

25/11/2022

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Riccardo Imperiosi

Giovane Avanti!

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Oggi ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. 

La storia di questa giornata è strettamente intrecciata a valori di libertà e lotta contro l’odio e l’oppressione. Nel 1960 nella Repubblica Dominicana del dittatore Trujillo, venne costituito il movimento clandestino “14 di giugno”, del quale facevano parte le tre sorelle Mirabal e i rispettivi mariti. Scoperti e incarcerati tutti e sei, le donne furono liberate mentre ai mariti toccarono torture e persecuzioni in galera. Un giorno, mentre andavano - sapendo di rischiare la vita - in carcere a far visita ai mariti, le tre sorelle furono dapprima bloccate da agenti del Servizio di informazione militare, portate in un luogo nascosto e infine stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate.
Furono poi gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Da quel momento si innescò un enorme effetto a catena con manifestazioni e rivolte: la coscienza dei cittadini si era risvegliata, il sacrificio delle tre sorelle portò alla liberazione del Paese. L’anno successivo Trujillo venne assassinato. La data venne scelta per la prima volta nel 1981, a Bogotà (Colombia) in occasione del primo incontro femminista latinoamericano e caraibico, data poi mantenuta negli anni anche dalle Nazioni Unite, che con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999 istituzionalizzò la giornata.

La violenza sulle donne in Italia

Nonostante sia passato oltre mezzo secolo dalle “Mariposas” - nome in codice delle sorelle Mirabal - e l’ordine politico sia nettamente diverso dal regime instaurato da Trujillo, la situazione delle donne continua a caratterizzarsi per le violenze, fisiche o meno, che sono costrette a subire nell’intero arco della loro vita. Secondo i dati Istat il 31,5% delle 16-70enni, circa 6 milioni e 790 mila donne, ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Come dicevamo, non solo violenza fisica: nel 2014 erano il 26,4% le donne che hanno subito violenza psicologica o economica dal partner attuale e il 46,1%  da parte di un ex partner. La situazione, nonostante sia in generale miglioramento, ha visto nella pandemia un periodo terribile: se nel 2020 le richieste di aiuto sono state circa duemila, nei mesi del lockdown sono più che raddoppiate, con 4.310 chiamate al 1522.

Il numero antiviolenza

Nel 2006 il Dipartimento per le Pari Opportunità, con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare e dei casi di stalking (dal 2009), ha attivato il numero verde 1522.

Il servizio è gratuito, disponibile 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno in tutta Italia sia da rete fissa che mobile e garantisce un'accoglienza in diverse lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco. Come si legge sul sito ufficiale, “le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità. Il 1522, attraverso il supporto alle vittime, sostiene l’emersione della domanda di aiuto, con assoluta garanzia di anonimato. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine”.
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