PLURALISMO DI VOCI PER UN MONDO NUOVO

RICCARDO IMPERIOSI

Direttore Giovane Avanti!

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Eccoci qua, finalmente alla prima edizione di “Giovane Avanti!”, il nuovissimo supplemento cartaceo e online all’Avanti!. Come ho accennato alla conferenza Avantitalia dello scorso 7 luglio, esso nasce dalla collaborazione con Giovani Reporter, un portale di informazione online formato da circa ottanta ragazzi tra i 14 e i 24 anni. Della genesi del supplemento però ne abbiamo sufficientemente parlato. Ora è il momento di concentrarsi sugli obiettivi e sui temi da affrontare. 

Sicuramente entrambe le parti hanno in comune - come ribadito anche nell’ultimo comunicato stampa del Circolo Giovanile Nazionale - “l’impegno per dare la più che meritata voce alle nuove generazioni e la volontà di individuare le problematiche chiave del mondo giovanile per avviare o approfondire la discussione a proposito” e questo non può che “dar vita ad una proficua collaborazione non solo per entrambe le parti, ma per buona parte delle nuove generazioni”.
Infatti l’obiettivo di tutto questo, non solo di Giovane Avanti! ma anche del Circolo Giovanile Nazionale, non è solo quello di dar la voce che meritano alle nuove generazioni, ma di rendere il più possibile costruttiva questa voce, di fare quindi del pluralismo l’attrezzo  migliore per costruire un dibattito completo, approfondito e che possa infine rivelarsi efficace nel proporre soluzioni concrete alle problematiche del mondo giovanile. Non vogliamo trattare niente superficialmente, non scriveremo tanto per farlo nè perchè può esser motivo di vanto e orgoglio. Siamo dei giovani a cui interessa non solo il futuro dei nostri coetanei, ma anche quello delle generazioni successive: vogliamo davvero aiutare tutti i giovani - presenti e prossimi -  a costruirsi un futuro migliore.

Non mancheranno certo approfondimenti su cultura, spettacolo, sport e altre attività, ma inizialmente affronteremo le tematiche prioritarie per tutte le nuove generazioni: tra queste rientrano tutte quelle connesse al mondo dell’istruzione - partendo dal dramma dell’edilizia scolastica italiana, fino alla drastica scarsità di personale docente e non, dalla crescente descolarizzazione degli studenti fino alle riforme effettuate fino ad ora. 
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Anche il problema della disoccupazione giovanile, peraltro strettamente connesso al precedente, merita un serio approfondimento: in Italia il tasso di disoccupazione giovanile sfiora attualmente il 30%, meglio solo di Spagna e Grecia, e i tassi di occupazione di under 25 e della fascia 25-34 sono in continua diminuzione.  

Indubbiamente però, negli ultimi due anni, i giovani sono stati sottoposti - come tutti del resto - ad uno stress mentale veramente importante. Nel periodo della vita in cui si sviluppano le capacità relazionali e in cui si impara ad aprire la propria interiorità al mondo esterno, la pandemia ha sicuramente avuto dei risvolti negativi, dalla compromissione dello sviluppo emotivo alla solitudine e la depressione patita in un’età tanto tenera quanto difficile di per sé. Certo è che, di fronta all’iperdigitalizzazione forzata durante il lockdown, essi sono stati avvantaggiati - o perlomeno già preparati - rispetto ad altre generazioni. Ma siamo sicuri che questo sia un bene? Siamo sicuri che questo non abbia esasperato la già dilagante “digitalizzazione delle emozioni” e la mistificazione della realtà con quella vituale?  

Noi vogliamo davvero portare sui tavoli che contano delle proposte sensate e fattibili, che possano migliorare seriamente la vita dei giovani, come già detto, a partire dalle problematiche più impellenti. 

Per farlo abbiamo bisogno di tutti voi, ogni contributo è fondamentale. Aiutateci a rendere ancora più roseo il futuro del progetto e delle nuove generazioni.