Giovane Avanti!
  • HOME
  • CHI SIAMO
    • GIOVANE AVANTI!
    • AVANTI!
    • MONDO BRERA
    • LA NOSTRA CASA
    • COLLABORAZIONI
  • GIOVANE AVANTI!
    • ARTICOLI
    • RUBRICHE >
      • LAVORIAMOCI
      • L'APPROFONDIMENTO DI GIORGIO PROVINCIALI
      • PARITÀ DI GENERE
      • IL MONDO DELL'ISTRUZIONE
      • PILLOLE D'AMBIENTE
      • COSA SUCCEDE NEL MONDO
      • SETTIMANA ITALIANA
      • 10 FILM DA GUARDARE QUESTO MESE
      • ACCADDE OGGI
    • ARCHIVIO
  • VIDEO
  • CONTATTACI
  • EVENTI
Picture
LEGGI ALTRI ARTICOLI SUL SITO GIOVANIREPORTER.ORG
GIOVANI REPORTER
LEGGI OUTLOOK GIOVANI SU TERZO MILLENNIO
OUTLOOK GIOVANI
LEGGI LA RUBRICA LAVORIAMOCI IN COLLABORAZIONE CON UIL E TERZO MILLENNIO
LAVORIAMOCI

Riparte la stagione degli sfratti

31/7/2023

0 Commenti

 

Ettore Di Mattia

Giovane Avanti! Sicilia


L'emergenza abitativa nel nostro Paese rappresenta una problematica persistente di cui la politica ha smesso di occuparsi da tempo, tranne nei periodi di campagna elettorale dove viene strumentalizzata per fini elettorali prima di tornare nel dimenticatoio. 

Dal 2002 al 2021 in tutta Italia sono stati eseguiti con l'ufficiale giudiziario 519.243 sfratti, secondo i dati del ministero dell’Interno. Il doppio, 1.091.065, quelli emessi: il 2,6% per necessità del locatore, il 13,81% per finita locazione e la stragrande maggioranza, l' 83,52%, per morosità e altro. Le richieste di esecuzione, in 20 anni, superano quota 2 milioni.
Dal 2017 al 2021, a Roma gli allontanamenti forzati eseguiti sono stati 7.412 e 9.513 in tutto il Lazio, mentre 19.935 in Lombardia. 
​In Italia le famiglie in affitto sono circa il 20%, rappresentando circa il 45% dei 5.6 milioni di persone in povertà assoluta, di queste circa mezzo milione sono minori. Povertà assoluta, significa non potersi permettere le spese minime per condurre una vita dignitosa. Su questo ovviamente incide la mancanza di lavoro che precarizza ancor di più la situazione delle famiglie. Si crea perciò  una sorta di effetto a catena che colpisce l'intero sistema del mercato degli affitti. Le famiglie di lavoratori e lavoratrici fanno fatica a trovare una casa perché i redditi sono considerati insufficienti da chi affitta. Interi nuclei familiari vengono sfrattati oppure non possono permettersi un affitto, e vivono in condizioni di sovraffollamento. 

Basterebbe guardare questi dati per rendersi conto di ritrovarsi di fronte ad una annosa questione che purtroppo non scalfisce minimamente l'attuale compagine di governo, che senza pensarci troppo ha cancellato il fondo per il contributo all'affitto. Quello della casa è stato uno dei temi della campagna elettorale del centrodestra e di Fratelli d’Italia. 
Ai tempi dell’intervento dell’esecutivo di Giorgia Meloni sul superbonus, la presidente del Consiglio ha annunciato "una guerra contro le occupazioni abusive: cominciamo con gli sgombri". 
Durante la campagna elettorale, aveva promesso che Fratelli d’Italia avrebbe presentato una proposta di legge "che prevede lo sgombero immediato delle occupazioni abusive di abitazioni altrui, senza eccezioni e stratagemmi. Ogni proprietario, affittuario, assegnatario di immobile, se subirà l’occupazione abusiva della sua casa, avrà lo Stato al suo fianco".  

Dichiarazioni forti che hanno sempre lo stesso intento: colpire le categorie più fragili. Del resto è stata questa la strategia adottata dal governo in carica, e lo si è visto nell'approccio alla revisione del reddito di cittadinanza. 

Oltre le pessime scelte politiche dell'attuale governo, è d'obbligo però ricordare che le retribuzioni, specialmente delle fasce medio basse, sono ormai stagnanti da oltre vent'anni. Infatti se da un lato i costi abitativi sono cresciuti anche in altri paesi, la situazione in Italia resta drammatica. Gli effetti della pandemia hanno indebolito maggiormente le fasce più povere specialmente nelle aree metropolitane. 

Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2021, in Italia il 9,2% della popolazione che abita in città vive in una situazione di sovraccarico di costi abitativi. Tale percentuale scende al 6,4 nelle aree rurali. Il quadro generale che riguarda l'intera UE vede ai primi posti, nei rincari ai costi abitativi, la Grecia con il 27%, seguita da Paesi Bassi al 25% e la Danimarca al 22%.

Guardando quest'ultimi dati si può comprendere come la situazione del nostro paese è più articolata e si gioca su più fronti. Senza un piano governativo che stimi la percentuale di immobili inutilizzati per creare un vero e proprio "piano casa", e senza delle politiche del lavoro che permettano un inserimento reale e non precario nel mondo del lavoro, il nostro Paese è condannato a rimanere in questo limbo.
0 Commenti



Lascia una Risposta.

    Categorie

    Tutti
    2021
    2022
    2023
    2024

    Foto
    PRIMO NUMERO DI GIOVANE AVANTI!
Foto
  • HOME
  • CHI SIAMO
    • GIOVANE AVANTI!
    • AVANTI!
    • MONDO BRERA
    • LA NOSTRA CASA
    • COLLABORAZIONI
  • GIOVANE AVANTI!
    • ARTICOLI
    • RUBRICHE >
      • LAVORIAMOCI
      • L'APPROFONDIMENTO DI GIORGIO PROVINCIALI
      • PARITÀ DI GENERE
      • IL MONDO DELL'ISTRUZIONE
      • PILLOLE D'AMBIENTE
      • COSA SUCCEDE NEL MONDO
      • SETTIMANA ITALIANA
      • 10 FILM DA GUARDARE QUESTO MESE
      • ACCADDE OGGI
    • ARCHIVIO
  • VIDEO
  • CONTATTACI
  • EVENTI